Einar Mår Guðmundsson 2,403 ratings
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âIl giorno in cui sono nato è una data storica: mi hanno dato il benvenuto con lanci di sassi e di gas lacrimogeniâ. Ă il 30 marzo 1949, il giorno in cui lâIslanda, fra contestazioni e polemiche, ha aderito alla NATO: ci sono scontri, da ogni parte si levano colonne di fumo, âsimili a quelle che Ingolfur, il primo colono dellâisola, si vedeva intorno, mentre cercava un nome da dare al postoâ. Quella stessa mattina la madre ha uno strano sogno: i futuri quattro figli le appaiono come quattro cavalli che galoppano su un prato; ma uno, di colpo, si mette a girare in tondo fino a stramazzare al suolo. Come nelle antiche saghe, sogni e segni premonitori preannunciano per PĂĄll, fin dalla nascita, un destino diverso. E come nelle fiabe, un veggente si china sulla sua culla con una profezia: âSu questo bambino vegliano gli angeliâ. Ma non è una fata-madrina che può salvarlo dalla maledizione, è Baldvin, uno dei tanti pazzi che gli saranno compagni, quello che ha trovato lâacqua della vita nel suo giardino e che sa dagli spiriti di essere re dâInghilterra. Ă PĂĄll stesso che racconta la propria storia, e la racconta dopo che un giorno dâestate ha deciso di prendere âcongedo dalla casa della solitudine e da questo mondo terrenoâ. Ma anche da quel privilegiato punto dâosservazione che gli dĂ la morte, da cui può ricordare tutto e ridere, non arriva a comprendere i perchĂŠ. Può raccogliere i fili sparsi delle sue esperienze, rivivere lâinfanzia nel âparadiso terrestreâ del cortile di casa, le scorribande con gli inseparabili compagni, le amicizie, gli incontri, gli amori, e ricostruire il tracciato di tutte quelle esistenze che si sono intersecate con la sua. Può scoprire che tutte le vie percorse non facevano che portarlo a Kleppur, lâospedale psichiatrico dove, come in un castello dei destini incrociati, in un modo o nellâaltro si rincontrano tutti i personaggi. Ma neppure agli angeli dellâuniverso è dato di capire dovâè quel bivio fra normalitĂ e follia in cui alcuni continuano diritti, mentre altri si ritrovano âsempre alla casella di partenza, sempre al capolinea, con la solitudine come professioneâ.
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240 Pages