Vittorio Reta Un solo libro di poesie pressoché inosservato, un romanzo dattiloscritto, inediti poetici abbandonati nel disordine. In molti sensi quella di Vittorio Reta, suicida a trent'anni nel '77, è un'esistenza mancata. Lo scopo di questo libro è operare una restituzione: seppure, forzatamente, virtuale. La breve vita di Reta fu segnata da un profondo disagio psicologico, destinato ad acuirsi con la folgorante attrazione per Patrizia Vicinelli, altra tragica protagonista di questa generazione perduta. Centrali nella sua poesia i temi della corporeità, dell'identità personale, del viaggio: biografico o puramente immaginario. Malgrado Edoardo Sanguineti abbia scritto che le cento pagine di Visas sono "la cosa più importante che un poeta nuovo ci abbia dato, in questi anni Settanta", Reta è stato a lungo dimenticato: la quasi totalità del ricco corpus poetico inedito è rimasta tale fino a questa edizione restaurata da Cecilia Bello Minciacchi, che firma anche un saggio introduttivo ricco di novità biografiche e implicazioni analitiche. All'omaggio partecipa il grande contrabbassista e compositore Stefano Scodanibbio col suo "Visas per Vittorio Reta" eseguito da l'Arditti String Quartet.
Vittorio Reta è nato a Genova nel 1947 ed è morto suicida sulle alture di Recco, a Megli, nel settembre del 1977. Laureato in lettere, ha poi frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, lasciando un film incompiuto. Nel 1976 ha pubblicato, nella collana “gialla” Feltrinelli, Visas, dedicato a Patrizia Vicinelli e con una prefazione di Luciano Nanni. Nel 1979 Antonio Porta incluse alcuni testi di Visas in Poesia degli anni Settanta e nel 1981 Stefano Verdino e Loredana Prada Moroni altre poesie nell’antologia Poeti in Liguria. Edoardo Sanguineti è tornato a ricordare la sua figura in Atlante del Novecento italiano (a cura di Erminio Risso, Piero Manni, 2001). Di recente Reta è stato inserito, a cura di Cecilia Bello Minciacchi, nell’antologia a più voci Parola plurale. Sessantaquattro poeti tra due secoli (Luca Sossella, 2005).
Cecilia Bello Minciacchi, nata nel 1968 a Roma, vive a Firenze. Collabora all'Archivio del Novecento dell'Università di Roma La Sapienza e alla redazione del Bollettino di Italianistica, alle riviste Avanguardia, Istmi, Poetiche, Il Verri, Semicerchio, e l'Immaginazione, nonchè ad Alias , supplemento del Manifesto. Ha pubblicato, fra gli altri, studi su Ungaretti, Marinetti, Cacciatore, Manganelli, Volponi e Sanguineti. Di Emilio Villa ha curato "Zodiaco" (insieme ad Aldo Tagliaferri, Empirìa, 2000) e "Proverbi e Cantico. Traduzioni dalla Bibbia" (Bibliopolis, 2004).
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240 Pages