Ludwig

Ludwig di Wittelbach, ultimo vero re di Baviera con il nome di Luigi II, salì al trono appena diciottenne ma subito manifestò la sua scarsa propensione agli affari di stato: l'arte e la musica erano la sua unica effettiva ragione di vita.Affascinato in modo morboso dalla musica di Wagner, di cui divenne intimo amico e mecenate,si prefisse di costruire dei "paradisi in terra" dove far rivivere i romantici sogni ispirati dalle opere del celebre compositore e dalle antiche saghe germaniche. Nel suo disegno fantastico la Baviera doveva trasformarsi in un grande teatro, in cui lui potesse muoversi come Lohengrin, il personaggio wagneriano che amava più di ogni altro. Progetto che realizzò in parte nel maniero solitario e fiabesco di Neuschwanstein, annidato e precipizio sopra le gole di Pollat. Sovrano imperante e felice, Ludwig influenzò comunque, quasi contro il suo stesso volere, il corso della storia d'Europa, trascinando la Baviera in due guerre e, con Bismarck, creando il Secondo Reich. L'angoscia e la delusione che gli procurarono il progressivo rafforzarsi del potere della Prussia e il predominio degli Hohenzollen sulla Germania appena unificata lo spinsero però sempre più a isolarsi e a profondere il suo denaro in progetti architettonici e nell'aiuto pressoché incondizionato a Wagner. La eccentricità degli ultimi anni della sua vita spinsero il governo bavarese e alcuni membri della sua stessa famiglia a complottare contro di lui, a farlo dichiarare insano di mente e a rovesciarlo dal trono. Dopo un solo giorno da recluso e un lungo incontro con un medico, Ludwig scomparve. Il suo corpo venne ritrovato sulla riva del lago di Starnberg, nei pressi di Monaco. Si trattò di suicidio o di omicidio? Greg King, dopo sei anni di approfondite ricerche in Germania, è riuscito a ricostruire le tormentate vicende del più romantico dei re, che fece della sua esistenza una fiaba, e a mettere in luce gli aspetti più enigmatici della sua persona.