Rasputin

Chi era davvero Rasputin, questo personaggio insieme benedetto e vituperato? Un mistificatore, un veggente? O entrambe le cose? Lo storico Troyat si fa qui narratore di una vicenda umana che assume sempre più le dimensioni del mito: le umili origini, lo scampato pericolo in età infantile, marchio infallibile di ogni predestinato, uno sguardo dal misterioso potere magnetico, una fama di guaritore e di veggente fanno di questo vagabondo illuminato, o di "santo peccatore", che sogna una Russia patriarcale, tradizionale e mistica, quel "pastore" di cui la nazione era assetata, nei salotti come nelle taverne, nelle isbe siberiane come nei corridoi del palazzo imperiale. L'imperatrice Alessandra sviata dalle sue ansie materne, è stata dapprima l'artefice della sua fortuna e ha fatto di lui l'incarnazione dei suoi sogni insensati, ma anche l'artigiano di un disastro che Rasputin stesso ebbe il tempo di prevedere prima di esserne travolto.